Un dono alla divinità.

Si stagliano verso il cielo i maestosi templi sacri dove le donne del sud donano le loro lunghe chiome, tenute in serbo per ottenere in cambio pace interiore dalla divinità venerata. Le colorate vesti illuminano le acque benedette del fiume, dove mogli e fanciulle si bagnano e pregano. I capelli sono ancora umidi quando in fila le donne si dispongono per compiere il rito di rinuncia alla vanità femminile e al proprio ego. Si dirigono, l’una accanto l'altra, verso la sala della purificazione, dove ad attenderle ci sono centinaia di barbieri vestiti di bianco che siedono dinanzi ai fedeli. Questi, dopo la rasatura, depositano con cura in una cesta le chiome lisce e setose appena tagliate.

Un bagno di purezza.

Perse la sua bellissima chioma un’antica divinità colpita alla testa con un colpo d’ascia. Appresa la terribile notizia, un angelo decise di donare una ciocca dei suoi amatissimi capelli alla divinità, per far sì che le venisse restituita una nuova bellezza. Fu questo un dono molto prezioso. Infatti, in segno di gratitudine, la divinità decise di realizzare i desideri di chiunque avesse offerto le proprie chiome.

In una storia vera.

“È la quinta volta che dono i miei capelli, perché offrendoli al dio cedo il mio ego”, ha testimoniato una donna che ha offerto alla divinità le sue folte trecce più di una volta, rinunciando così alla sua bellezza per ottenere la liberazione dalle turbolenze dell’anima.